sabato 16 novembre 2019

Non vi chiedo di seguirmi, sono nuova, per cui ancora non c'è quell'empatia necessaria, però se ne avete voglia mi trovate qui https://leilui.home.blog/
spero di riuscire a dare il taglio che desidero, meno diario personale, ma questo blog non lo chiudo, continuerà a raccontare emozioni.

venerdì 15 novembre 2019

Ci vuole coraggio

Ci vuole coraggio…
coraggio per restare, come per partire.
Coraggio per guardarsi dentro e prendere atto del vuoto che c'è, delle parole che mancano, degli abbracci, di ciò che è stato detto, e di quello che andava taciuto, di tutte le menzogne raccontate.
Ci vuole coraggio ad andare avanti, ma anche  a tornare sui propri passi.
Coraggio a perdonare, ma anche a chiedere scusa, a rivedere i malintesi, a guardarsi le ferite, e anche a mostrale.
Ci vuole coraggio ad accusare, a svelare l'inganno, a restare in piedi anche con tutto quello che manca. Ci vuole coraggio ad ammettere di avere paura, ad andare controvento.
Ci vuole coraggio anche ad essere felici.

Mi detesto

Stamattina, mi dibattevo intorno al desiderio di incontrarmi con Lui (l'altro) e me lo ritrovo davanti che chiacchiera con una tipa. Niente di strano, direte voi. Sì… però la tipa è una che gli ha messo gli occhi addosso da un po' (neanche fosse Brad Pitt) e vederlo parlare con lei, in un posto strategico del corso principale del paese, sapendo che di lì a poco sarei passata, mi è sembrato squallido.
Ho visto un uomo banale, catturato dagli occhi dolci di una donna, illuso di condurre il gioco, magari farmi pure ingelosire, inconsapevole di essere solo una pedina. Ho pensato, mentre attraversavo e con indifferenza lo salutavo, di essere molto più banale di lui. Banale nella mia gelosia. Banale nel mettere a repentaglio la mia vita per un uomo che non esiterebbe, ne sono certa, a portarsela a letto.
Allora, il mio ruolo di amante, anzi no, l'amante è lui, allora il mio ruolo di adultera, l'ho visto in tutto il suo squallore.
Ecco, allora è arrivato il momento di mettere la parola fine a questo tira e molla che va avanti da anni? magari fosse così facile. Entrano in gioco alchimie che con il sesso e quant'altro non hanno nulla a che vedere. E' una matassa attorcigliata, che non so ancora districare.
Mi detesto!

Siamo abitudini che si riconoscono

I rapporti tra le persone si basano molto sulle abitudini. Quando qualcosa cambia, impercettibilmente cambia anche il rapporto. Ci si riconosce nelle abitudini, ci si annusa, ci si ritrova. Tra le stesse cose i rapporti si rinsaldano.

giovedì 14 novembre 2019

In confidenza...

Molti anni fa, non ero ancora sposata, ebbi una relazione, durata qualche mese, con un uomo più grande di me di 12 anni. A quell'età, io avevo 25 anni, la differenza si notava. Condividevamo ideali e passioni. I miei genitori non volevano, lui era separato.
Dopo molti anni, io sposata e con due figli, ci siamo rivisti. All'inizio era solo uno scambio di email, poi di messaggi su WhatsApp, poi di caffè al bar, alla fine di incontri veri e propri. Di lui mi piace la testa, cioè quel modo di pensare anticonformistico, che mi aiuta ad essere me stessa, che, potrei dire, mi valorizza. Fisicamente non mi piace, anche se sta invecchiando meglio di mio marito. Gli incontri, a casa sua, sono per lo più incontri di sesso, anche se di lui conosco tutto, o quasi, e viceversa con me. Ogni incontro è preceduto dai miei conflitti e sensi di colpa.
Eppure…
Non riesco a farne a meno. Non è il sesso, anche se con lui mi ritrovo ad essere più spavalda, ma è quell'attenzione che mi riserva,  che mi fa sentire speciale.
Lui si incanta a guardarmi, apprezza tutto di me. Non posso dire la stessa cosa di mio marito, che pare appuntarmi ogni difetto e critica.
Alterno fughe e ritorni, in attesa che mi mandi affanculo. (ops!)
Non so farlo io, e credo di aver capito il perché. Perché mi piace essere adulata. Mi piace che ci sia qualcuno che mi pensi, mi scriva, mi desideri. E' egoismo il mio. Ma è anche un bisogno disperato d'amore, di conferme.

L'ozio della mente

Abitare in un piccolo paese, un tempo mi sembrava soffocante. Ero giovane, cercavo ampi spazi, libertà e anonimato: ogni qual volta si faceva sega a scuola o si incontrava un ragazzo, la notizia arrivava subito ai genitori. Si sa, il paese è piccolo e la gente mormora…
Invece, adesso mi rappresenta nella sua calma, nei suoi vicoletti, nel silenzio invernale. E me lo godo. Passeggiare, attività che ho ripreso da un mesetto, non è solo un'attività sportiva ma un incontro con me stessa. Percorro strade completamente deserte. Le respiro senza interferenze… Penso sia un privilegio poter passeggiare incontrando se stessi. Poi, in riva al mare… che dire, quasi un lusso. Scopro, con gli anni che avanzano, che ho bisogno di piccoli spazi, e soprattutto di momenti esclusivi. Che siano solo miei, lontano dalla folla, dal chiacchiericcio.
L'ozio della mente è diventata una necessità.

mercoledì 13 novembre 2019

Il mare



Il mare, impetuoso al tramonto… la cantava Zucchero un po' di anni fa.
Amo il mare. Lo amo in tutti i modi in cui si mostra. Il profumo sprigionato da una mareggiata è energia pura. Le volte in cui mi trovo lontana dal mio paese, dal mio balcone sul mare, mi manca l'aria. Guardare l'orizzonte mi mette in pace con il mondo.

Parole

Le parole sono strumenti potenti. Bisogna saperle padroneggiare. Feriscono, uccidono, si appiccicano addosso, scavano. Ti avvolgono come una coperta, ti guariscono, sono balsamo per le tue ferite. Sono una cura, una liberazione. 
Ci sono parole che ho atteso a lungo, che non sono mai arrivate, che hanno creato un vuoto. E con questo faccio i conti, imparo a riempirlo di altro. Parole attese, e disattese; altre che mi hanno lusingata, protetta, rincuorata. Ci gioco con le parole, ma ci faccio anche la guerra. Devo però imparare a farci la pace. 

martedì 12 novembre 2019

Ferite

Siamo ferite da cicatrizzare, che forse sanguineranno sempre, a ricordarci chi siamo  e cosa siamo stati. Il tempo, forse un alleato, che ricomporrà i pezzi scomposti.

Relazioni e solitudine

Appena sposata, diciannove anni fa, in viaggio di nozze, ricordo che pensai, confortata, che non avrei più sofferto di solitudine. Lo pensai durante la notte, sdraiata al fianco dell'uomo che avevo appena sposato, illudendomi. Perché così non è stato. La solitudine di cui parlo è qualcosa di intimo, che ha a che fare con la condivisione, l'empatia, e tutte quelle cianfrusaglie di cui è fatta una relazione. Mi sono spesso, o quasi sempre, sentita sola. Certo, sono per natura portata alla solitudine, quel tipo di solitudine metafisica, ma non ho mai trovato in mio marito il compagno, nell'accezione poetica della parola. Da qui tutti i miei problemi, le accuse che ci siamo palleggiate, come una guerra.

Il mio nuovo blog

Ancora non ho capito bene l'utilizzo di questa piattaforma, e forse neanche del fine ultimo del mio blog… diciamo che cerco un posto dove parlare in libertà. Mica è tanto semplice farlo con le persone che conosci? l'anonimato aiuta, è come il vino, rende sinceri. Però non so usare bene questo blog, un tempo ne avevo uno ma su un'altra piattaforma, e mi sembrava più facile…
lasciamo fare al tempo e vediamo che succederà

Ciao

Il primo post, quando ancora non si conosce nessuno, è sempre un po' complicato da scrivere, sembra di scrivere a se stessi. ma in fondo lo spirito di questo blog è proprio l'introspezione. Guardarmi dentro e capirci qualcosa… almeno tentare di capirci qualcosa.
Certo, se poi ci fosse un lettore tanto meglio…